domenica 1 agosto 2010
Valorizzare il territorio. E’ l’intento di Michele Mammoliti e del figlio Eros dell’azienda omonima di Ceriana,antica cittadina un tempo circondata da olivi, vigne, agrumeti coltivati, alle spalle di Sanremo(IM). Ardua l’impresa: recuperare la vecchia varietà del moscatello di Taggia. Da 8 anni, con l’Università di Torino(tramite la Regione Liguria), il CNR (nelle persone della dott.ssa Schneider e del Prof.Gerbi) e il Consorzio d’Asti (con l’enotecnico Tablino), stanno sperimentando sul bianco aromatico usato fino a decenni fa soprattutto per tagliare il vermentino. 5 i loro moscatelli vinificati in bianco (lasciati sulle bucce 12-24 ore, torchiati, tolte le bucce, decantati, prima che parta la fermentazione separano il solido dal liquido): da vendemmia tardiva secco(appena passito, buona acidità naturale, note agrumate) e dolce, vinificato a secco (“zero zuccheri”), dolce(fermentazione bloccata, leggermente frizzante, alta acidità,non stucchevole) e uvaggio con il ciliegiolo (uva da tavola:Democrito).In mezzo ettaro terrazzato non accorpato, terreni diversi(pieni di scheletro, sabbiosi e argillosi) a 4-500 metri di altitudine producono anche vermentino(Epicuro,presentato come da tavola, piante anni’30, resa bassissima, giallo oro, molto minerale, poco fruttato) e rossese doc(Spartaco, in botte 1 anno, così “si arrotonda”).leggermente frizzante, alta acidità,non stucchevole) e uvaggio con il ciliegiolo (uva da tavola:Democrito).In mezzo ettaro terrazzato non accorpato, terreni diversi(pieni di scheletro, sabbiosi e argillosi) a 4-500 metri di altitudine producono anche vermentino(Epicuro,presentato come da tavola, piante anni’30, resa bassissima, giallo oro, molto minerale, poco fruttato) e rossese doc(Spartaco, in botte 1 anno, così “si arrotonda”)io con il ciliegiolo (uva da tavola:Democrito).In mezzo ettaro terrazzato non accorpato, terreni diversi(pieni di scheletro, sabbiosi e argillosi) a 4-500 metri di altitudine producono anche vermentino(Epicuro,presentato come da tavola, piante anni’30, resa bassissima, giallo oro, molto minerale, poco fruttato) e rossese doc(Spartaco, in botte 1 anno, così “si arrotonda”).leggermente frizzante, alta acidità,non stucchevole) e uvaggio con il ciliegiolo (uva da tavola:Democrito).In mezzo ettaro terrazzato non accorpato, terreni diversi(pieni di scheletro, sabbiosi e argillosi) a 4-500 metri di altitudine producono anche vermentino(Epicuro,presentato come da tavola, piante anni’30, resa bassissima, giallo oro, molto minerale, poco fruttato) e rossese doc(Spartaco, in botte 1 anno, così “si arrotonda”)
venerdì 19 febbraio 2010
TERRA DI BARGON
E’per tutti il figlio dell’americano Roberto Bonfiglio di Terra di Bargon a Riomaggiore(Sp). Suo padre negli anni’30 del secolo scorso era stato costretto ad emigrare.Andato in pensione dall’Arsenale si dedica con amore al suo nuovo lavoro a tempo pieno: il vigneron di sciacchetrà. E’ riuscito nel suo intento,costruire una cantina-scrigno dove riunirsi con gli amici. Lì, dove c’è la storia della sua famiglia di vignaioli da quasi 80 anni, si sono recuperate non solo le vecchie pietre a vista, ma anche i ricordi. E’ dunque un conservatore e lo è anche nel vino(fermenta sulle bucce, pigia con un torchio idraulico e affina in acciaio).Avendo 5 fratelli ha un grosso aiuto da tutti oltre che dalla moglie Alessandra, milanese,grande amante delle 5 Terre e della vita agreste. E’dal 2009 comunque che esiste ufficialmente l’azienda. Produce circa 1200 bottiglie l’anno,8 mila metri di terreni sparsi di vigne soprattutto “a pergola” che il padre aveva acquistato rientrato in Italia. Ha ancora qualcuna delle riserve:2002,2003, 2004.Degustando il suo sciacchetrà col formaggio erborinato dal contrasto si sente l’ambra carico, il profumo di cuoio e delle erbe aromatiche e la sapidità frutto delle vigne a picco sul mare.Le sfumature, l’intensità si notano facendo una verticale con le varie riserve.