mercoledì 9 settembre 2009

BIOLOGICO

Vino bio: + di 30 mila ettari di vigne in Italia sono ormai coltivati biologicamente (il 20% della superficie vinicola totale). La Toscana è in testa con ben 6 mila ettari e + di 1000 aziende coltivano biologico. Ma come mai, mi domando io, alcune persone del settore sono ancora scettiche sul bio? Perché non credono si possa coltivare le vigne senza l'uso dei prodotti chimici e seguire, assecondare la natura senza aggredirla? Chi l'ha detto che quando si ammalano le piante è necessario intervenire con la chimica?
Hanno forse provato a non usarla (e sono stati costretti a riutilizzarla) per essere così scettici, senon categorici?
Mi piacerebbe che qualcuno dell'uno e dell'altro "campo" intervenisse
Gegè

3 commenti:

  1. Ciao Carissima.
    Io nn sono tanto pratico di numeri e statistiche, o meglio li conosco ma nn li utilizzo. Secondo me chi adotta soluzioni per coltivare la vite in modo biologico sono molti di più. Solo che nn hanno mai pensato di certificarsi, a volte per evitare tutta una serie di adempimenti burocratici e il più delle volte costosi. Ad animare la loro scelta l'esigenza di vivere e lavorare in un ambiente consono alla Vita. Che tutti nn lo facciano è normale. Anche perchè in mezzo alle vigne a fare i lavori manuali dopo i trattamenti chimici...mica ci vanno loro...
    Questa è una prima spiegazione, ma potrei farne seguire diverse altre, magari cadendo in una polemica che nn porterebbe a nulla. Io dico solo, lasciamo tempo al tempo.
    Buona riflessione a tutti.

    Vincenzo Munì

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  2. Ciao Giovanna,

    Concordo con buona parte di quanto afferma Vincenzo essendo io stesso un vignaiolo e quindi potendo osservare da " dietro le quinte ".

    Riguardo il tema bio posso solo aggiungere che non sarà mai un certificato a fare la qualità di un prodotto, ma semmai potrà più facilmente fornirgli un alibi.

    Non ho mai amato le forme di settismo e per questo motivo non amo definirmi all’interno di “ Triple A “, “ Bio “ , “ Biodinamici “ ecc ecc

    Faccio il vino perché nel farlo provo immenso godimento, non penso al profitto, penso che lo devo fare al meglio delle mie capacità.

    Faccio il vino perché guadagnarsi il panino salvaguardando l’ambiente è semplicemente fantastico.

    Ho imparato e posso dimostrare che se impianti vigne nuove studiando prima territorio e andamento climatico come ho fatto io, la scelta varietale ti porta a selezionare solo ciò che nel tuo ambiente trova naturalmente il suo ideale habitat.

    La vigna diventa parte vitale dell’ecosistema che viene posto in equilibrio e , fatti salvi imprevisti, è l’ecosistema che si mantiene in equilibrio da solo, senza chimica e porcate varie.

    Io abolirei ogni forma di certificazione o scuola di pensiero e imporrei a tutti l’usanza fossile del mitico “ Buon Senso “.

    Perché una persona consapevole se usa buon senso, non deve fare altro poi che dichiarare al suo cliente ciò che ha fatto ed il cliente, sceglierà con consapevolezza avendo le giuste informazioni.

    Chi compera da me sa cosa sta comperando, possiamo dire lo stesso di un acquisto allo scaffale anche se bio o possiamo dire che la maggior parte delle volte crede di comperare una cosa diversa da ciò che è ?

    Ciao
    Paolo

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  3. Cara giovanna concordo pienamente con i precedenti commenti, trovo ingiusto che per certificarsi come azienda biologica si deva fare una burocrazia enorme( all'italiana), e pagare molti euri per della carta. La mia famiglia il vino lo produce da anni, e da pochi anni io lo produco in modo professinale e naturale, anche se non sono certificato. Proprio perchè oltre che farlo lo bevo e
    cerco di fare le cose il più naturale possibile( buonsenso) si vede che chi usa tonnllate di prodotti chimici non lo beve il suo vino.
    Anche se bisogna ricordare che in agricoltura bio l'uso del verderame è consentito pur essndo il rame un metallo pesante quidi il consumatore non è tutelato al 100%, e torniamo al discorso che nel vino le varie etichette bio aaa sono solo un operazione commerciale per vendere di più e più caro il prodotto.


    Buonsenso ha ragione paolo, buonsenso ed onestà.


    Ciao Francesco

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